8 Maggio 2025
Sessantadue Medaglie d’oro al valore della Resistenza sono state concesse ad alpini. Un contributo rilevante quello delle penne nere alla lotta di liberazione: rilevante ma poco conosciuto e sinora mai oggetto di uno studio organico.
Nell’80° anniversario della Liberazione ha rimediato l’Associazione Nazionale Alpini che ha voluto la realizzazione del volume “Alpini ribelli. Studi storici sulle Penne nere nella Resistenza 1943-1945”. Il libro è stato presentato dal Segretario nazionale ANA Mauro Azzi a Palazzo Gromo di Biella: presenti gli autori Rolando Anni, Alberto Leoni e Filippo Masina (mentre il quarto, Stefano Contini, era assente per un imprevisto).
Oltre ai curatori del testo sono intervenuti il presidente dell’Associazione Nazionale Alpini Sebastiano Favero, la presidente della casa editrice Fiorenza Mursia e il capo di Stato Maggiore delle Truppe Alpine gen. Alberto Vezzoli.
Il libro tratta pagine di storia poco conosciuta. Dopo l’8 settembre 1943 migliaia di militari entrarono nelle file della Resistenza. Molti di loro erano alpini. Alcune tra le più importanti formazioni furono organizzate e composte in misura importante dalle penne nere: le bande di Giustizia e Libertà in Piemonte, le Fiamme Verdi in Lombardia, le divisioni Osoppo in Friuli, le brigate Julia in Emilia, la divisione Garibaldi in Jugoslavia, e altre ancora. Sino a oggi, tuttavia, è mancato uno studio specificamente dedicato al contributo degli alpini nella Resistenza. Alpini ribelli intende dunque iniziare un percorso di ricerca per colmare un vuoto, concentrandosi sull’apporto delle Penne Nere nelle vicende del 1943-45 nelle diverse regioni e teatri di guerra.
“Alpini ribelli. Studi storici sulle Penne Nere nella Resistenza 1943-1945”
Pagine 360
Euro 18,00
Disponibile in libreria e negli store online